Le specie di medusa
più facili da avvistare nelle calette del nostro arcipelago sono la Pelagia
noctiluca ( foto in basso) e la Cotylorhiza tubercolata (foto in alto), nota
come Cassiopea. La prima è urticante, la seconda è innocua o, al limite, può
provocare leggere reazioni in soggetti particolarmente allergici. Durante
queste giornate di scirocco, nelle cale esposte a sud e ad est questi organismi
possono accumularsi in gran numero. Una situazione che spesso provoca fastidio ai
bagnanti che non si sentono tranquilli ad entrare in acqua. In realtà le meduse
sono capaci di nuotare soltanto in senso verticale ( dal basso verso l'alto e
viceversa), mentre i suoi spostamenti orizzontali dipendono dalle correnti.
Dunque, con un po' di accortezza, è semplice evitarle. In ogni caso, tirarle
fuori dall'acqua (e quindi ucciderle) è un comportamento scorretto, oltre che
passibile di sanzione. Questo per diversi motivi: le meduse si trovano nel loro
habitat e semmai siamo noi gli invasori e ,inoltre, hanno un ruolo ecologico
non indifferente. Fanno infatti parte delle catene alimentari e sono cibo per
diverse specie di tartarughe marine, aiutano a mantenere pulito il mare è pare
che abbiano un ruolo nel sequestro del carbonio contribuendo a contrastare i
cambiamenti climatici. Se amate il mare, pertanto, vi invitiamo a rispettare
anche questi stupendi organismi.
Foto di Andrea Citarrella