L' Area Marina Protetta Isole Pelagie che comprende le due isole maggiori di Lampedusa e Linosa e l’isolotto di Lampione per un totale di 4.367,73 ettari viene istituita con decreto ministeriale del 21 ottobre 2002.
L'arcipelago è caratterizzato da una grande variabilità ed
eterogeneità di ambienti marini e costieri grazie alla presenza di substrati
sia calcarei sia vulcanici. Infatti, le due isole maggiori si differenziano per
costituzione geomorfologia Lampedusa ambiente di piattaforma calcarenitica
mentre Linosa isola vulcanica. Le due formazioni geologiche fanno si che in
poche miglia si sviluppino habitat e profili costieri e sottomarini
completamente differenti e ricchi di fauna e flora.
L’AMP diventa così un hot spot di biodiversità fiore
all’occhiello del Mar Mediterraneo. Qui è possibile imbattersi negli ambienti
marini più importanti del Mar Mediterraneo dalle praterie di Posidonia
oceanica, al coralligeno, al maerl, alle grotte semisommerse e sommerse e alle piattaforme
a Vermeti. Tutti habitat tutelati a livello nazionale ed Europeo e di cui l’AMP
è custode garantendo la loro tutela e conservazione. È grazie alla tutela di
questi habitat che oggi è possibile osservare all’interno della AMP una
biodiversità marina elevatissima sia di fauna sia di flora. Trovandosi in una
posizione geografica strategica, come una porta, fra mediterraneo orientale e
mediterraneo occidentale, è nodo cruciale di migrazioni importanti come quelle
dei grossi mammiferi marini i Cetacei, e delle Tartarughe marine che trovano
nelle spiagge di queste isole i siti ideali per l’ ovodeposizione. Ma anche
grossi abitanti pelagici si soffermano o transitano nel mare attorno
l’arcipelago. Tra questi, diverse specie di Selaci, squali di piccole e grandi
dimensioni il Mako, lo squalo Topo, la Verdesca. Ma anche il Tonno e il Pesce
Spada che attraversano periodicamente queste acque.
Luogo di migrazioni e flussi di specie marine di ogni tipo,
meduse molluschi pesci e alghe, da almeno un decennio è qui che sono state per
la prima volta segnalate la maggior parte delle specie cosiddette Aliene
provenienti dal Mar Rosso o dall’Atlantico e che trovano lungo le coste di
Lampedusa e Linosa il primo approdo. Ed oggi l’intero arcipelago è un vero e
proprio laboratorio a cielo aperto dove comprendere quali sono gli effetti del
cambiamento climatico e quali misure di adattamento potere attuare per le
comunità costiere con l’ingresso di questi nuovi abitanti.
La tutela e conservazione e il continuo monitoraggio di questo
patrimonio naturale marino inestimabile ha portato nel tempo ad un graduale
sviluppo sociale ed economico delle realtà locali, favorendone le attività
tipiche quali la piccola pesca artigianale, avendo una tra le marinerie più
imponenti del sud Italia, e supportando lo sviluppo di buone prassi volte al
turismo sostenibile e all’educazione ambientale.